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Focus su stagione, ricerca e nuove tecnologie giovedì 9 ottobre a Castellero, in occasione dell’evento “Nocciolo in campo”, promosso da Coldiretti Asti nell’ambito della 43ª Fiera “Città della Nocciola”.

Un appuntamento atteso dai corilicoltori professionali, con oltre 20 ditte espositrici e dimostrazioni pratiche di macchinari e strumenti di ultima generazione: trinciaerba, trattori radiocomandati, attrezzature per la potatura, atomizzatori a dose variabile, raccoglitrici e pulitrici per nocciole. Non sono mancati spazi dedicati ai droni in agricoltura, alle bioplastiche compostabili e ai progetti di ricerca fitosanitaria e diagnostica ambientale.

Il presidente dell’Associazione Monferrato Frutta, Giovanni Brusasca, ha tracciato un quadro preoccupante della stagione: “In tre anni siamo passati da 10 mila quintali a 3.500, con una resa media del 44%. Una contrazione che mette in difficoltà l’intera filiera, inclusa la collaborazione con Novi”.

“La terza annata consecutiva difficile ci impone di rafforzare il legame con la ricerca”, ha dichiarato la presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone, sottolineando l’importanza della collaborazione con Agrion.

La fondazione, rappresentata dal tecnico Maria Corte, ha illustrato il progetto “Tonda Produttiva”, che sviluppa otto linee di ricerca su tre filoni: soluzioni agroclimatiche, avversità biotiche e miglioramento genetico.

Anche il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Torino, con il docente Vladimiro Guarnaccia, ha evidenziato il lavoro sulla diagnostica precoce dei patogeni emergenti, mentre Alessandro Sopegno, del laboratorio Land Sensing Lab, ha mostrato l’efficacia dei droni nei trattamenti mirati e sostenibili.

Tra le innovazioni, le bioplastiche compostabili illustrate dal tecnico Antonio Bagnulo, ricavate dal mais e utilizzabili in pacciamatura o vivaistica, e le testimonianze di operatori e vivaisti che guardano con ottimismo a un settore in trasformazione.

Il sindaco di Castellero Roberto Campia ha chiuso i lavori ricordando come la nocciola rappresenti da oltre quarant’anni “un simbolo di identità, sviluppo economico e promozione del territorio”, grazie al lavoro congiunto di agricoltori, Coldiretti e istituzioni locali.

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